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L’analisi GENOMA è costituita dal sequenziamento di tutto il genoma variabile, quasi un milione di polimorfismi, le piccole variazioni del DNA che ci rendono unici. Tutti i dati sono criptati ed archiviati nel server NEXtheus™, una piattaforma di ultima generazione dotata di IA e costruita secondo i recenti protocolli di cybersicurezza. E’ possibile chiedere lo studio di tutti e 15 i moduli genetici, suddivisi nelle seguenti cinque aree tematiche.
Studia i geni che regolano le reazioni fondamentali che avvengono all’interno della cellula: infiammazione, metilazione e detossificazione
Studia i geni che che sono legati all’invecchiamento. Modifica lo stile di vita in modo consapevole per rimanere giovane e sano più a lungo
Studia i geni che regolano l’espressione della performance. Gestisci l’allenamento e riduci la probabilità di infortunio: muscoli, tendini, legamenti e articolazioni
Studia i geni che regolano la salute e la corretta funzionalità del cervello e del cuore. Approfondisci la risposta individuale ai farmaci più comuni
Studia i geni che regolano il metabolismo di alimenti e la disponibilità dei micronutrienti. Costruisci una dieta di precisione secondo le tue caratteristiche genetiche
Il test epigene non è un esame utilizzabile per fare diagnosi di malattia. I dati di riferimento sono ottenuti dalle pubblicazioni scientifiche, dalle indicazioni riportate nei kit ELISA di IBL International GmbH (Germania) e dalla validazione interna fatta presso laboratori certificati con autorizzazione regione Emilia Romagna n. 176/2002. Il test vuole essere di supporto al paziente e al Medico (o professionista/specialista) nel follow-up terapeutico e ha come obiettivo quello di individuare una corretta strategia nutrizionale e fitoterapica, nonché lo stile di vita più adatto per salvaguardare il proprio benessere.
Il test “Inflammaging” permette di studiare l’infiammazione in modo accurato e approfondito tramite l’analisi integrata dei valori di cortisolo, interleuchina 6 e DPPH. Questo approccio ci aiuta a discriminare tra infiammazione acuta, infiammazione “di basso grado” e stress ossidativo. Se l’infiammazione acuta è un adattamento fisiopatologico utile al recupero metabolico e funzionale, l’infiammazione cronica di basso grado e lo stress ossidativo sono due condizioni subdole ed estremamente pericolose per la salute dell’individuo.
Utile a valutare:
L’indice di stress ossidativo è calcolato sulla base delle oscillazioni di cortisolo, interleuchina 6 e barriera antiossidante. Il cortisolo è correlato al mantenimento dell’omeostasi, alla riduzione dell’infiammazione e alla soppressione del sistema immunitario. L’interleuchina 6 è una delle più importanti citochine pro-infiammatorie, mentre la barriera antiossidante fa riferimento alla capacità del singolo individuo di proteggersi dai radicali dell’ossigeno (ROS).
Una curva di cortisolo appiattita – conseguente a stanchezza surrenale – in concomitanza di valori di interleuchina 6 alterati è stata associata ad infiammazione cronica di basso grado. La curva di cortisolo appiattita, caratterizzata soprattutto da cortisolo mattutino basso, è indicativa di una condizione di stanchezza surrenale. Tale condizione è stata correlata anche ad iperglicemia e aumentato rischio di insorgenza di diabete di tipo 2, sindrome metabolica e disturbi dell’umore.
L’analisi “Wellness” permette di studiare in modo ampio tutti i marcatori di alcune funzioni strategiche per il nostro organismo: livelli di cortisolo, ormoni sessuali, bilanciamento circadiano (cortisolo e melatonina), insulino e leptino-resistenza. I dati ottenuti vengono poi analizzati a livello statistico ed interpretati tramite 3 algoritmi innovativi: infiammazione, ritmi circadiani, metabolismo basale.
Infiammazione
Il cortisolo, conosciuto come ‘ormone dello stress’, è un glucocorticoide di natura steroidea che viene prodotto fisiologicamente dalla corticale delle ghiandole surrenali. Tra le numerose funzioni ha quella di contrastare i processi infiammatori. Una produzione eccessiva di cortisolo da parte del nostro organismo incoraggia l’attivazione di citochine infiammatorie e trasforma il nostro corpo in un ambiente “infiammato”.
Ritmi circadiani
Il ritmo circadiano è un meccanismo diffuso tra gli esseri viventi che hanno sviluppato la capacità di sincronizzare le loro funzioni con la rotazione dell’asse terrestre. Nel nostro organismo moltissime attività fisiologiche funzionano quotidianamente seguendo questo ritmo. L’alternanza tra cortisolo e melatonina permette di registrare la corretta funzionalità di questo orologio biologico.
Metabolismo basale
Il bilanciamento dei livelli ormonali influenza il metabolismo basale ed è strettamente correlato al controllo del peso. Mantenere un buon metabolismo basale può aiutare a tenere sotto controllo alcuni parametri strategici per la nostra salute (es. colesterolo, pressione arteriosa, glicemia) ed è centrale nella prevenzione di specifiche malattie: ipertensione, diabete, ipercolesterolemia, sarcopenia e sofferenza epatica.
L’analisi “Overtraining” è uno strumento innovativo per la valutazione del sovrallenamento nell’atleta. La valutazione “in carico” di testosterone e cortisolo permette di identificare delle specifiche aree di rischio per la manifestazione di un infortunio. L’interleuchina 6 può essere aggiunta al profilo di analisi in “pre” e “post” allenamento per monitorare l’andamento di un marcatore rapido dell’infiammazione.
Nei soggetti ben allenati i livelli di cortisolo dopo l’attività fisica tendono a ridursi (avviene il contrario nei sedentari e nei soggetti a rischio di infortunio). Il testosterone dopo l’esercizio fisico programmato cresce quando carico, volume ed intensità dell’allenamento rispondono alle esigenze dell’atleta. L’interleuchina 6 è invece un parametro estremamente innovativo per la valutazione del rischio d’infortunio.
L’analisi dei principali marcatori dell’espressione genica consente di ricostruire un quadro preciso e dettagliato dello stato di salute/benessere della singola persona. Gli indici e gli algoritmi sono stati progettati attraverso studi statistici condotti internamente all’azienda su centinaia di campioni. Le diverse rappresentazioni grafiche hanno come obiettivo quello di definire un quadro sintetico ed esaustivo sui punti di forza e di debolezza della persona.
L’analisi “Longevity” ha come obiettivo la valutazione dei principali marcatori della longevità in ambito ormonale, misurando nello specifico i valori di cortisolo (sia al mattino che alla sera), DHEA-S, androstenedione, testosterone, estradiolo, estrone e progesterone. I dati ottenuti vengono poi analizzati a livello statistico ed interpretati tramite 4 algoritmi innovativi: infiammazione, longevità, estrogeno-dominanza e pelle.
Infiammazione
Il cortisolo, conosciuto come ‘ormone dello stress’, è un glucocorticoide di natura steroidea che viene prodotto fisiologicamente dalla corticale delle ghiandole surrenali. Tra le numerose funzioni ha quella di contrastare i processi infiammatori. Una produzione eccessiva di cortisolo da parte del nostro organismo incoraggia l’attivazione di citochine infiammatorie e trasforma il nostro corpo in un ambiente “infiammato”.
Longevità
Con “longevità” si intende la capacità di un organismo di aumentare la qualità della propria vita e di conseguenza riuscire a vivere oltre il limite medio della propria specie. Una vita longeva è definita da due componenti principali: il patrimonio genetico e i diversi fattori ambientali (es. alimentazione, stile di vita, attività fisica, stressor sociali)
Estrogeno dominanza
L’estrogeno dominanza si manifesta nella donna e nell’uomo quando gli estrogeni si dimostrano prevalenti rispettivamente al progesterone e agli androgeni. Le cause che possono portare a questa condizione sono molteplici: aumentata sintesi di cortisolo, esposizione a xenoestrogeni, uso di contraccettivi o terapie ormonali sostitutive (nella donna), disordini alimentari o sovrappeso.
Pelle
La pelle per effetto dell’invecchiamento va incontro a continui e progressivi cambiamenti che si configurano in un deterioramento sia della sua struttura (morfologici) che della sua funzione. Un fattore chiave in questo processo è determinato dalla progressiva riduzione della produzione di specifici ormoni. Il trofismo, la vitalità e il tono della pelle dipendono in modo determinante dagli ormoni.
L’analisi “Crono” permette di studiare in modo approfondito la corretta funzionalità del nostro ritmo circadiano. Ogni individuo ha infatti un orologio biologico della durata di circa 24 ore, che regola l’alternanza tra sonno e veglia e che si ripete ciclicamente. Questo meccanismo è molto complesso e permette di regolare anche il ciclo della pressione arteriosa, della temperatura del corpo, della frequenza cardiaca e del tono muscolare.
Ritmi circadiani
Il ritmo circadiano è un meccanismo diffuso tra gli esseri viventi che hanno sviluppato la capacità di sincronizzare le loro funzioni con la rotazione dell’asse terrestre. Nel nostro organismo moltissime attività fisiologiche funzionano quotidianamente seguendo questo ritmo. L’alternanza tra cortisolo e melatonina permette di registrare la corretta funzionalità di questo orologio biologico.
Il test epigene non è un esame utilizzabile per fare diagnosi di malattia. I dati di riferimento sono ottenuti dalle pubblicazioni scientifiche, dalle indicazioni riportate nei kit ELISA di IBL International GmbH (Germania) e dalla validazione interna fatta presso laboratori certificati con autorizzazione regione Emilia Romagna n. 176/2002. Il test vuole essere di supporto al paziente e al Medico (o professionista/specialista) nel follow-up terapeutico e ha come obiettivo quello di individuare una corretta strategia nutrizionale e fitoterapica, nonché lo stile di vita più adatto per salvaguardare il proprio benessere.
L’analisi del microbiota intestinale è uno strumento innovativo che utilizza le moderne tecniche di sequenziamento del DNA (NGS, “New Generation Sequencing”) per analizzare interamente la composizione batterica dell’intestino. Le analisi del miceti, virus e parassiti sono eseguite utilizzando tecniche classiche di microbiologia con l’utilizzo di terreni di coltura, saggi immunoenzimatici e microscopia ottica. Dall’analisi del microbiota intestinale si possono ricavare importanti informazioni: sensibilità verso alcuni alimenti, carenza di micronutrienti e prodotti di origine batterica, modulazione del sistema immunitario, efficienza metabolica e metabolismo del glucosio, asse intestino-cervello, asse intestino-cuore, correlazione con pelle e vie urinarie.
Principali valutazioni:
Integrità della barriera intestinale
La barriera intestinale è formata da cellule che rimangono adese le une alle altre per mezzo di giunzioni serrate (tight junction) e sono rivestite da uno strato di muco superficiale. Una maggior protezione si associa ad uno strato di muco più spesso e ad una maggior adesività delle cellule. Quando la barriera è integra l’intestino è sano e riesce a bloccare efficacemente le sostanze nocive, quando invece lo strato di muco si assottiglia e le giunzioni si allentano l’intestino risulta permeabile: lascia passare anche le sostanze dannose, che si riversano nel sangue provocando infiammazione. Questa condizione viene chiamata “sindrome del leaky gut” (letteralmente intestino gocciolante o permeabile), che se non viene trattata in tempo può portare a problemi quali squilibri gastrointestinali, digestione lenta, gastrite, dermatiti e sbalzi di umore.
Indice di disbiosi
L’analisi delle popolazioni microbiche, secondo tutti i livelli tassonomici, dai phyla fino alle specie, permette di definire lo stato di salute dell’intestino: eubiosi (benessere) o disbiosi (infiammazione). L’indice di disbiosi è un algoritmo progettato e sviluppato internamente all’azienda per fornire un’indicazione complessiva dello stato di salute dell’intestino.
Diversità delle popolazioni microbiche
L’assetto batterico intestinale in un organismo sano ha alcuni aspetti caratteristici nella composizione batterica riconosciuti dall’intera comunità scientifica internazionale. L’analisi del microbiota batterico permette di individuare e classificare (a vari livelli tassonomici) tutti i batteri presenti nel campione di feci analizzato, a partire dai Phyla che sono il livello più alto della classificazione, fino ad arrivare ai generi e alle specie batteriche.
Disturbi gastrici
Stomaco e intestino hanno microbioti differenti. Il microbiota dello stomaco non presenta la stessa biodiversità di quello intestinale in quanto il pH gastrico è molto acido (intorno a 1,4), permettendo la sopravvivenza solo di taluni gruppi (acidofili) che si sono adattati nel corso dell’evoluzione. Studi recenti hanno indicato che, benché limitato, il microbiota gastrico è importante per tutelare lo stomaco da infezioni, gastriti croniche e patologie anche gravi, come il tumore dello stomaco.
Micronutrienti
Alcuni batteri che popolano il nostro intestino producono importanti sostanze benefiche, tra cui vitamine del gruppo A e B (B2, B6, B9, B12), acidi grassi a catena corta (butirrato, acetato e propionato) ed esopolisaccaridi (molecole alla base del biofilm batterico). Effetti dannosi sono invece generati dai lipopolisaccaridi (LPS), responsabili di una robusta risposta infiammatoria. Nitriti e acido solfidrico sono prodotti di degradazione batterica e sono tossici per l’organismo.
Allergie e Intolleranze
L’istamina aumenta nel nostro organismo non solo tramite l’alimentazione, ma anche in presenza di specifici batteri che la producono. Alcune persone presentano una ridotta capacità di degradarla e sono quindi più soggette a riscontrare possibili intolleranze alimentari. Ogni individuo può essere più o meno sensibile al glutine fino ad arrivare, nel peggiore dei casi, a chi è celiaco e non può neanche respirare farine che lo contengono. Risulta importante valutare la personale frequenza di tollerabilità al glutine.
Sistema Immunitario
Il microbiota intestinale influenza l’immunomodulazione regolando l’attività del sistema immunitario ed evitando che si attivi in modo anomalo (allergie o malattie autoimmuni). Il microbiota intestinale contrasta inoltre i microrganismi patogeni, agendo da sentinella e creando un ambiente ostile alla permanenza degli ospiti indesiderati. I batteri “benefici” o protettivi concorrono nella produzione di vitamine e antiossidanti utili per la riparazione cellulare e per la regolazione dello stress ossidativo.
Patogeni
Alcuni dei batteri presenti nell’intestino possono essere la causa di infezioni e tossinfezioni (legate alla produzione di tossine) a seguito dell’ingestione di acqua o cibo contaminato. La presenza anche a basse concentrazioni di questi patogeni, anche nel caso dei meno famosi patogeni-opportunisti, può dare luogo a sintomi fastidiosi ed in alcuni casi pericolosi, non solo a livello intestinale.
Verrà identificata l’eventuale presenza di:
Metabolismo
Il rapporto tra obesità e alterazioni del microbiota intestinale è da tempo oggetto di studio. Svariate ricerche hanno evidenziato come sovrappeso e obesità siano associati a squilibri della microflora intestinale, i quali hanno un ruolo non secondario in tutti i processi infiammatori e nei problemi di dismetabolismo. La presenza di specifiche comunità batteriche può portare ad un forte incremento dell’efficienza anabolica, una condizione che può indurre ad un sostanziale aumento di peso. Inoltre, è importante ricordare che molti batteri sono legati all’assorbimento e al metabolismo del glucosio. L’alterazione di questo delicato meccanismo fisiologico predispone a problemi quali l’insulino-resistenza e il diabete.
Asse intestino-cervello
Il microbiota intestinale gioca un ruolo chiave nella comparsa dei principali disturbi neurologici: ansia, depressione e stress. I batteri comunicano costantemente col cervello: producono molecole del sistema immunitario, neurotrasmettitori e metaboliti in grado di interagire con i segnali neuronali e modificare così il nostro comportamento.
Cuore
Studi recenti hanno confermato l’associazione tra elevati livelli ematici di TMAO (ossido di trimetilammina) ed il rischio di eventi cardiovascolari avversi. Il TMAO è un metabolita prodotto dalla microflora batterica a partire da L-carnitina, colina o betaina. I batteri intestinali producono trimetilammina poi questa viene ossidata a TMAO a livello del fegato. È stata dimostrata una relazione dose-dipendente tra le concentrazioni di TMAO ed il rischio cardiovascolare. Il TMAO agisce inoltre in maniera indipendente rispetto agli altri fattori di rischio.
Vie urinarie
La disbiosi intestinale è una delle cause che porta allo sviluppo di cistite. La maggior parte delle infezioni delle vie urinarie inizia nel tratto urinario inferiore (uretra e vescica). I calcoli renali sono invece riconducibili alla produzione di sostanze di origine batterica che facilitano la formazione di depositi di calcio e fosfato a livello dei reni.